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Addio Mamo

Inviato: 02 gen 2010, 15:34
da andrea
Riporto le parole di PowderMissile
Un triste augurio di fine 09. Un pensiero a Mamo che ora scia lassù. Oggi [31 dicembre] è stato travolto a Gresso. In campana ragazzi è meglio rinunciare!!

Re: Addio Mamo

Inviato: 03 gen 2010, 17:53
da lotharmatthaus
addio! Riporto articolo da prov di como

Mamo amava la sua compagna e adorava la sua bambina, però c’era un giorno in settimana in cui esisteva una cosa, e una cosa soltanto. La montagna. Non le piste battute da tutti, ma le cime da scalare, con il freddo che ti gela le mani e la fatica che ti taglia le gambe.
«Non andare, resta a casa con me e Francesca», lo implorava Cristina. «Io vado», rispondeva lui. E andava. Gli amici di sempre al fianco, la sveglia che suonava nel cuore della notte, il viaggio in auto fino all’inizio del pendio. E poi fatica, fatica pura. Con gli occhi abbagliati dalla neve, i muscoli tesi per non scivolare. Esisteva una cosa soltanto. Salire, fino ad avere il cielo davanti al naso. Non vedeva i rischi, Massimo Comotti, una scalata interrotta a 44 anni, era preparato ad affrontarli, ma soprattutto aveva quella consapevolezza di tutti gli alpinisti, che le cose succedono comunque, anche quando giri a piedi per strada. Solo che quando succede a te, si strappa il cuore di una moglie, di una figlia, di una madre. «Ho già perso un altro figlio quando aveva 17 anni - ricorda Yucci Comotti, che è di Milano ma da 35 anni ha una casa a Gressoney -. Giorgio è morto in moto. Massimo in montagna. Non so come faccio ad andare avanti, ma devo, c’è questa nipotina». La voce della signora è fredda, come l’aria di Gressoney: «Non mi chieda come faccio, faccio. Per non impazzire. La passione per la montagna l’ho trasmessa io, a mio figlio. Mio marito non l’ha mai amata tanto, e finche lavorava alla Kraft, come dirigente, ci veniva anche poco. Ora di più, per la nipotina. Comunque per mio figlio la montagna era la rivale di Cristina. Lei si arrabbiava, alla domenica quando lui voleva partire. Ma niente, lui voleva andare». Stava male, se non andava, Mamo. Del resto Cristina Vismara l’aveva conosciuta proprio a Gressoney. Lei casa a Saint Jean, lui a Le Trinité. Un amore dal quale, sette anni fa, è nata Francesca che ora frequenta la seconda elementare.
«Aveva davvero una passione sfrenata per la montagna - continua -. La montagna era la sua droga. Aveva un forum su Internet, si sentivano tra amici, gente che abita in Friuli, in Trentino, gente con la sua stessa passione. Le scalate erano la sua vita da quando era piccolo, ha cominciato a 9-10 anni. Le prime le ha fatte sul Monte Rosa, poi non si è più fermato. Perderlo è un dolore che non ha niente di umano, poi se pensa che ho perso anche l’altro figlio, è terribile. La bambina, che ancora non sa, è l’unica cosa che ci dà la forza di andare avanti. Ha sciato con lei l’ultima volta il 30, erano qui dall’anti vigilia di Natale. Noi stiamo a Milano, ma lui voleva sempre venire qui perché diceva che a Natale e a Santo Stefano si scia bene perché c’è poca gente. E avanti così fino al 30. Il 31 ha chiamato i due amici con i quali andava dappertutto e sono partiti. È stato sfortunatissimo perché quello dietro, che stava fotografando si è salvato. L’altro è stato colpito dalla valanga ma ha lasciato fuori una mano, si è salvato e l’hanno operato stamattina. Mamo invece... Mamo invece non c’è più».

Re: Addio Mamo

Inviato: 04 gen 2010, 15:26
da sergio
è morto facendo quello che voleva fare.

Re: Addio Mamo

Inviato: 26 feb 2010, 19:54
da giampy_88
Purtroppo ci sono passioni che a volte uccidono. Ma quando ti ci tengono lontano non riesci proprio a stare.

Condoglianze, se pur in gran ritardo.