Oggi siamo tornati al Cimone; la nebbia era ancora presente ma leggermente meno fitta di giovedi, per cui abbiamo deciso di sciare.
Nelle piste in basso si vedeva qualcosa, quando abbiamo preso gli impianti che portano in cima, senza boschi e punti di riferimento la situazione era al limite del drammatico
Si scendeva "sentendo la pendenza" e io e gli altri abbiamo spesso provato una sensazione mai accusata in precedenza: capogiri da farci cadere DA FERMI!
E' stato al limite dell'incredibile, ogni paio di curve a velocità ovviamente ridottissima si cadeva in terra come pere cotte!
Il disorientamento era tale probabilmente da far perdere il controllo al cervello, mai provato sensazioni del genere (mai sciato con visibilità nulla).
Cmq sia: prima e ultima volta che scio in quelle condizioni, c'è veramente da ammazzarsi cadendo da qualche parte, tanto vale fare come giovedi scorso, girare il sederino e riprendere la strada di casa senza nemmeno mettersi gli scarponi.
Bye
P.S.: se nn avete mai provato a sciare in queste condizioni, NON FATELO!
Nebbia: sensazioni nuove
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Pila, inverno 2003: partiamo da casa con un sole della madonna, mattina leggermente nuvoloso, dopo pranzo nebbia fitta. Prendiamo la seggiovia Couis 1 (o 2, non ricordo) e poi ad un tratto il nulla. Il mio compagno mi si affianca e dice:"sto male!", tempo 0 e riconosco i panini che avevo preparato io alla sera precedente, rilasciati sulla pista. Che schifo!
Per scendere numeri da circo: spazzaneve aderenti ai paletti della pista cercando di portare a casa le gambe....
Per scendere numeri da circo: spazzaneve aderenti ai paletti della pista cercando di portare a casa le gambe....
La situazione peggiore mi è successa a La Thuile diversi anni fa. La mattina il tempo era discreto, poi un rapido peggioramento ha portato neve e nebbia molto molto fitta. Non si riusciva a vedere da un lato all'altro della pista. Seguivo la fila di paletti fosforescenti senza sapere se la pista fosse a destra o a sinistra degli stessi perchè la neve aveva coperto la pista e entrambi i lati presentavano neve fresca. Verso le 16 la situazione era molto critica e la maggior parte degli sciatori aveva ormai smesso ma io non potevo perdermi l'ultima salita al Chaz Dura. Qui, ogni 100 metri c'era un addetto delle funivie collegato con gli altri tramite vicetrasmittente. Controllavano che gli sciatori seguissero la pista senza errori e che gli sciatori che erano passati al precedente controllo passassero anche al successivo. Davvero incredibile