Evidentemente Silvio Fauner mi ha tolto le parole di bocca...o forse io le ho tolte a lui (scherzo ovviamente

), visto che il mio post è del 4/11 e questo articolo è del 5/11
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Fauner: «Una sprint a Roma? Sarebbe una bella promozione ma spero non per la Coppa»
il Corriere delle Alpi — 05 novembre 2009 pagina 31 sezione: SPORT
SAPPADA. In fondo in fondo... Conviene al movimento dello sci nordico entrare nelle grandi città. E’ già sicura la tappa di Coppa del Mondo 2011, nel parco del Castello Sforzesco di Milano e già si parla di un altro appuntamento, questo al Circo Massimo di Roma. La neve non sarebbe un problema, perché si può fabbricarla con l’azoto liquido e non è che si sciolga in un giorno, anche se la temperatura non è bassissima. Piuttosto, i protagonisti del circo bianco cosa ne pensano? Per esempio, il ditì della Nazionale, Silvio Fauner come vede questa opportunità? E’ possibile, premesso anche che è una notizia di queste ore la nomina a portabandiera di Giorgio Di Centa per le Olimpiadi di Vancouver 2010? «Sul piano promozionale, la vedo molto con grande favore, perché situazioni come queste ci permettanno di far conoscere il nostro sport, anche in contesti non abituati a questo tipo di spettacoli - sottolinea Fauner - sia a Milano che a Roma, potrebbero arrivare i migliori interpreti dello sci nordico, con ricadute importanti anche per il discorso degli sponsor. Direi che sarebbe un bell’aiuto per un movimento tradizionalmente povero, come il nostro e anche per la federazione». Le controindicazioni. In Coppa del Mondo, si scia già in città, nella tedesca Düsseldorf; nella svedese Stoccolma e nella norvegese Drammen: «Personalmente preferirei che occasioni come Milano e Roma, cioè in città a livello del mare, non fossero valide per il circuito di Coppa. Ma si rivelassero delle esibizioni spettacolari, utili a far conoscere sempre di più le fatiche dei nostri atleti. So che, allo studio, ci sono anche degli altri appuntamenti a Parigi, piuttosto che a Londra, dove non mancano gli spazi buoni per una sprint.
Detto questo, rimango dell’idea che una prova che dà diritto a dei punti, in vista di una classifica finale e dell’assegnazione di una coppa debba svolgersi in uno scenario di montagna. Mi spiego meglio: tra Milano e Dobbiaco, scelgo la località altoatesina, fermo restando che andremo volentieri a sciare sia all’ombra del castello meneghino che nella capitale». La gioia di Di Centa. Dopo Carolina Kostner per Torino 2006, ecco Giorgio Di Centa per il Canada. Per il trentasettenne carabiniere di Treppo Carnico, sarà la quarta Olimpiade e una telefonata gli è arrivata dal Coni. Dal presidente Petrucci e dal segretario Pagnozzi: «Sono veramente contento - rimanca Di Centa - quando mi è stato detto che avrei rappresentato il mio Paese, sono rimasto senza parole. Ci speravo e tenevo a un’investitura del genere, ma quasi non ci credevo. Per me, è un grande onore, uno stimolo in più per far bene e un enorme motivo di orgoglio. Il fatto che questa nomina sia arrivata a cento giorni dalle Olimpiadi e in coincidenza con la festa delle Forze armate è quasi un segno del destino». - Gigi Sosso